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Ci sono momenti in cui una storia locale smette di essere piccola. Diventa universale. E non perché cambia il luogo da cui parte, ma perché cambia la forza con cui viene raccontata. Il Campobasso FC, oggi, è più di una squadra di calcio. Con la docuserie “Running with the Wolves” in arrivo e l’attenzione del Tg1, è diventato simbolo di una rinascita, di una visione, di un sogno che prende forma tra le colline del Molise. Gli americani stanno portando una nuova cultura: quella del racconto, della visione a lungo termine, della capacità di trasformare una realtà poco conosciuta o dimenticata ad una realtà di nicchia e di valore. Ma ciò che colpisce davvero è l’eco che questo progetto sta già generando. Star internazionali come Gavin Casalegno o lo stesso Tom Holland – il volto di Spider-Man – si stanno avvicinando a questi colori con curiosità e passione. E non perché glielo impone il marketing, ma perché in questa storia, in questa maglia, c’è qualcosa di autentico. C’è una verità che attrae. Il coraggio di essere diversi, di credere nel futuro senza rinnegare le radici.
“Running with the Wolves” non è solo una serie. È una metafora potente: di resistenza, di identità, di appartenenza. È il segno che si può costruire qualcosa di grande anche da una piccola città. Anzi, proprio da qui. Proprio perché è da qui. Questa è la storia di chi non si è mai arreso. Di una comunità che ha scelto di crederci ancora. Di una squadra che, tra sacrifici e visione, sta correndo verso il suo destino. Con il vento in faccia, i lupi alle calcagna, e un sogno nel cuore. Perché ce la si può fare. Anche da qui. Soprattutto da qui.