Territorio

Da Civitanova del Sannio l'invito del sindaco e del Comune a non denigrare il Molise e il turismo in regione

Pubblicato: 24-08-2020 - 571
Da Civitanova del Sannio l'invito del sindaco e del Comune a non denigrare il Molise e il turismo in regione Territorio

Da Civitanova del Sannio l'invito del sindaco e del Comune a non denigrare il Molise e il turismo in regione

Pubblicato: 24-08-2020 - 571


RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA COMUNE DI CIVITANOVA DEL SANNIO: 

Non siamo soliti alla polemica e, probabilmente, non lo è neppure questa.


Pubblicata il 23/08/2020



Solamente, avviandoci alla fine di un’estate molto particolare, ci vengono alla mente alcune riflessioni ad ampio spettro: in questi mesi abbiamo accolto centinaia di persone, possessori di seconde case e turisti che hanno preferito la bellezza e la pace dei nostri territori al caos e al soffocante senso di pandemia che, innegabilmente, in una città media o grande è percepito con più forza e paura.

Ebbene, Civitanova, come sempre, ha risposto presente, rimarcando che l’accoglienza e l’ospitalità sono parte del motto di questo borgo.

La ricerca, la promozione e la tutela del patrimonio storico, artistico e archeologico sono stati una costante irrinunciabile di questa amministrazione, sin dal primo giorno di impegno civico: dalle ricognizioni di superficie a studi diretti alle fortificazioni, al monastero benedettino, alle indagini di scavo, nonché promozione e sensibilizzazione con laboratori per bambini (esteso a tutto il territorio molisano) ai più grandi con percorsi specifici (gruppi scout, turisti, abitanti del paese, persone di altre nazioni). Sono state organizzate collaborazioni con associazioni che già si occupano di promuovere i territori regionali e abbiamo mantenuto alti gli standard di sicurezza richiesti per l’accesso ai siti.

Il nostro territorio è ricchissimo di storia e archeologia: dalla Preistoria con il primo esempio di arte rupestre del Molise finora attestato, risalente al Paleolitico Superiore, sino al Medioevo con il monastero benedettino De Iumento Albo risalente all’anno 1000.

Sono ancora in atto gli studi relativi al riparo del Morricone del Pesco, condotti da ricercatori dell’Università di Ferrara. Sono state realizzate ricerche e rilievi sulle fortificazioni sannitiche di Colle le Case e Civita, presentate a un convegno internazionale tenuto a Guimarães, in Portogallo, verso la fine del 2017.

Stanno procedendo le indagini di scavo nella chiesa del monastero benedettino, grazie ai ricercatori e agli studenti dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli e, a breve, verrà avviata una campagna di restauro della pavimentazione.

Insomma: le ricerche sono state divulgate ad archeologi e sono state pubblicate su riviste del settore.

Ciò significa che alla base di tutto non c’è il mero turismo per il turismo ma la volontà di studiare, fare ricerca, capire e, infine, promuovere.

E tutto è stato fatto e sarà fatto con i patrocini di Soprintendenza, Direzione Regionale Musei Molise e università.

Non da ultimo, siamo stati l’unico ente in Molise a partecipare alle Giornate Europee dell’Archeologia 2020 e questo ci ha garantito un’altissima visibilità a livello internazionale.

L’appuntamento del 20 e 21 giugno scorso ha visto, infatti, la presenza di circa quarantacinque persone di tutte le età che si sono recate a Civitanova per scoprire, tramite percorsi ad hoc realizzati da professionisti e guide GAE, tutto il territorio del nostro comune.

E poi ci sono gli sciacalli. Quelli che non vedono l’ora di fare un po’ di sano sciacallaggio.

Le critiche vanno bene ma se ci aiutano a risolvere i problemi: non se rimangono critiche e basta.

Leggiamo su molto poco autorevoli blog e siti di come il Molise faccia schifo, di quanto sia inefficiente. E gli attacchi li si fanno ai sindaci, agli amministratori locali, alle soprintendenze, ai professionisti del settore che lavorano con pochissime risorse, pochissimi soldi e l’abbandono totale di chi, invece, dovrebbe dedicare la propria professione al bene comune.

Facciamola facile. A noi piacerebbe che:

A) Tutte le nostre bellezze archeologiche fossero visitate da 100.000 turisti l’anno;

B) Che l’incremento del turismo possa portare un aumento del benessere economico procapite;

C) Che tutto sia bello, facile, comodo, perfetto.

Non è possibile. Sappiatelo.

Questi sono obiettivi utopistici da basso populismo - quello, per intenderci, che ha sempre una soluzione facilissima a situazioni molto più complesse.

Il bello della nostra Regione è proprio il turismo “lento” che preveda un arrivo di turisti graduale e che sia più o meno costante durante tutto l’anno e non solo d’estate dove luoghi, appunto, “turistici” vengono presi d’assalto da orde di persone che, magari, finiscono anche per deturpare le bellezze del territorio.

Noi, questo, non lo vogliamo.

Non dimentichiamoci, infine, della tutela e della sicurezza dei nostri siti: ci sono delle regole e degli standard da rispettare.

Ad oggi, le pitture rupestri, ad esempio, non sono in sicurezza ed è per questo motivo che non vi sono cartelli che indichino il sito.

Non è in sicurezza per l’incolumità dei visitatori e non è in sicurezza per la tutela del sito stesso che potrebbe essere deturpato con estrema facilità.

Tuttavia, per chi lo desiderasse, esiste un numero di telefono disponibile qualora si voglia organizzare una visita al sito, con la disponibilità di guide che, in tutta sicurezza, accompagnerebbero sul luogo.

 

Qual è la sintesi? Sappiamo dove stiamo andando.

Abbiamo le idee fin troppo chiare e, soprattutto, continueremo a metterci la faccia, sapendo che è sempre troppo facile essere profeta di sventure.

Meno, rimboccarsi le maniche, studiare, lavorare e agire





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