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Nuova Legge per le Polizie Locali del Molise presentata da Vincenzo Cotugno.

Pubblicato: 18-07-2016 - 300
Nuova Legge per le Polizie Locali del Molise presentata da Vincenzo Cotugno. Politica

Nuova Legge per le Polizie Locali del Molise presentata da Vincenzo Cotugno.

Pubblicato: 18-07-2016 - 300


“Dopo 26 anni approda in Prima Commissione Consiliare la Proposta di Legge per il nuovo “Ordinamento della Polizia Locale” del Molise”. Cosi il presidente Cotugno.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO REGIONALE DEL MOLISE

CAMPOBASSO. L’esigenza di dare un nuovo assetto normativo alla Polizia locale della Regione Molise, disciplinato da una legge regionale del 1990,  nasce dalle trasformazioni in atto nei nostri comuni e dalla diffusa domanda di sicurezza delle comunità locali.

Questa domanda di sicurezza nasce soprattutto dalle trasformazioni derivate dal rapido mutamento della società, trasformazioni che producono nuove opportunità, ma che si manifestano anche con lo sviluppo di quell’insieme di comportamenti, che non sono solo criminali, ma più spesso solo incivili, e che sono la causa di quel diffuso disordine fisico e sociale (sporcizia, schiamazzi, graffiti, auto e rifiuti abbandonati, mancato rispetto delle regole di convivenza quotidiana) che rende sempre meno piacevole e talvolta insicuro attraversare lo spazio pubblico dei nostri comuni, con ciò accrescendo la percezione di insicurezza negli spazi di vita ordinaria.

I problemi di insicurezza, oltre che con i fenomeni criminali, hanno anche molto a che vedere con il modo di essere dei nostri comuni, con la loro organizzazione fisica (dal degrado di certe aree, alla carente manutenzione di altre, alla poca illuminazione di altre ancora ) e con una insufficiente regolazione della vita sociale.

Per questo i problemi di sicurezza urbana non possono essere affrontati solo nei termini di un più efficace contrasto della criminalità, anche se questo rimane indispensabile, ma occorre anche riscoprire e ristabilire regole condivise nell’uso dei comuni e in particolare dei suoi spazi pubblici.

La proposta di legge Cotugno ha ad oggetto la volontà di aggiornare e meglio coordinare le attività di Polizia Locale in ambito regionale in quanto funzioni fondamentali degli enti locali. C’è infatti un’indubbia centralità della polizia locale nelle politiche che mirano a migliorare la sicurezza urbana. La Polizia locale è una presenza stabile presso i nostri Comuni, il primo presidio di prossimità, baluardo dell’Amministrazione sui territori, pertanto bisogna assolutamente  potenziare gli strumenti di cui sono dotati ed accrescerne la formazione. Non si tratta dunque di attribuire nuovi compiti alla polizia locale, quanto piuttosto di fornire un quadro giuridico univoco per la sua operatività e un minimo comune denominatore valido su tutto il territorio regionale.  

E questa necessità già presente nel Settore, diviene ancora più necessaria se la riguardiamo in linea con il riassetto territoriale disposto con l’attuazione della recente legge regionale sugli ARO (Ambiti Regionali Ottimali) L.R. n. 1/2016.Un assetto normativo oramai desueto, fermo agli anni ’90, che non può più permettere una divergente gestione dei servizi, ma che deve svolgere una univoca e partecipata azione di tutela e prevenzione.

Con questa proposta di Legge, il Presidente Cotugno vuole sottolineare l’importanza di prendersi cura di questo Settore al fine di garantire l’innalzamento della percezione della sicurezza tra la gente.

Inoltre la proposta di Legge COTUGNO riconosce per la prima volta l’impegno dei volontari che opportunamente formati, regolamentati e coordinati possono rappresentare una vera risorsa per i nostri territori, vedi i “nonni vigili” e i “volontari vigili” che sono diventati in questi ultimi anni un vero e proprio utile ausilio alle attività degli agenti di polizia locale.

I loro presidi davanti alla scuole a salvaguardia dei minori, utili ad attuare una politica di prevenzione che tuteli i minori nei confronti di vecchi e nuovi comportamenti illegali e violenti, dallo spaccio di sostanze stupefacenti alla produzione di atti di bullismo; la presenza in tali contesti e spazi di un occhio vigile, opportunamente formato che riesca a garantire un utilissimo sopporto alle attività di polizia locale e fungere da deterrente verso la commissione di siffatti e riprovevoli comportamenti.

E’ prevista, inoltre, l’istituzione di una Commissione Tecnico-Consultiva, opportunamente composta, che garantisca la produzione in tempi rapidissimi di tutti i regolamenti gestionali che attuino l’uniformità delle attività e dei servizi.

Le nuove politiche integrate per la sicurezza, coinvolgono gli enti locali, le regioni, le autorità provinciali di pubblica sicurezza (Prefetti e Questori) e il Ministro dell'interno. Il Ministro dell'Interno, d'intesa con i presidenti delle regioni, può promuovere la conclusione di accordi quadro per il coordinamento nel territorio regionale delle politiche integrate per la sicurezza. Ed è quello che è avvenuto in Molise il 13 febbraio 2014 dove fu siglato tra il Ministero dell’Interno, la Regione Molise, le Prefetture e ben 11 comuni molisani (quelli con popolazione residente superiore ai 5000 abitanti) il “Patto per la Sicurezza”, facendo si che il Molise divenisse la prima regione d’Italia ad attuare uno strumento simile. Pertanto sono proprio gli accordi di sicurezza urbana tra i diversi livelli di governo a rappresentare il nucleo centrale delle politiche integrate per la sicurezza. conferenza-cotugno-web

La proposta di legge individua dettagliatamente le funzioni di polizia locale intese come l'insieme delle attività di prevenzione e di contrasto delle situazioni e dei comportamenti che violano le leggi statali o regionali, o i regolamenti locali.
Inoltre,
la proposta prevede che le funzioni di polizia locale spettino ai comuni, alle province e alle regioni secondo i principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza che sovrintendono all'esercizio delle funzioni proprie degli enti locali. Infine, lo Stato e le regioni, secondo le rispettive competenze, possono, con legge, conferire ulteriori funzioni in materia di sicurezza (come previsto dal citato articolo 118, secondo comma, della Costituzione).

La proposta di legge stabilisce inoltre:

  • l’importanza della formazione uniforme del personale di polizia locale, con l’istituzione di un albo regionale dei docenti e la realizzazione di un sistema permanente di formazione, anche su base interregionale;

  • l’obbligo da parte degli enti di istituire l’Area della Vigilanza, viste le funzioni fondamentali di polizia locale a cui sono tenuti;


 

  • una dotazione organica minima di ciascun corpo di polizia locale che deve essere composto da almeno 7 addetti, incluso il comandante;

  • si sottolinea l’importanza della comunicazione esterna inerente le attività di polizia locale, che non deve essere demandata all’Organo amministrativo, ma bensì restare tra le deputazioni del Comandante o del Responsabile;

  • l’importanza di garantire nelle more dell’esecuzione delle procedure concorsuali previste dalla legge, la nomina a comandante di personale competente e già appartenente a corpi o servizi di polizia locale.


In attesa che il Governo disciplini il riassetto nazionale della materia, proponendo una nuova e riconosciuta rotta da seguire, la proposta di Legge COTUGNO permetterà anche alla Regione Molise ed ai suoi addetti ai Corpi e Servizi di Polizia Locale di regolamentarsi riconoscendosi sempre più in un assetto globalizzato e non più locale al pari delle altre regioni che già hanno provveduto.




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