Sanità

Calenda: «Sanità pubblica: subito risposte al personale in stato di agitazione»

Pubblicato: 10-02-2020 - 284
Calenda: «Sanità pubblica: subito risposte al personale in stato di agitazione» Sanità

Calenda: «Sanità pubblica: subito risposte al personale in stato di agitazione»

Pubblicato: 10-02-2020 - 284


RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA CONSIGLIERE REGIONALE FILOMENA CALENDA

«Continuo a guardare con preoccupazione lo stato di agitazione del personale sanitario regionale che perdura, ormai, da diversi giorni e credo che, per la politica molisana, sia giunto il momento di rompere quella cortina di silenzio che, negli ultimi tempi, sta investendo l’intera vicenda», ha dichiarato in merito il presidente della IV Commissione Consiliare, Filomena Calenda.

«La sanità pubblica molisana sta vivendo uno dei momenti più drammatici della sua storia e sono convinta che bisogna cominciare a dare delle risposte concrete sia al personale medico sanitario ma anche, e soprattutto, ai nostri concittadini, sempre più preoccupati per ciò che sta accadendo. I cambi che stanno interessando i vertici dell’Azienda Sanitaria non devono avere come conseguenza una standby decisionale e politico che rischia di peggiorare una situazione già gravissima. I sindacati e i lavoratori che hanno proclamato questo stato di agitazione esigono delle risposte che, ad oggi, ancora non hanno ottenuto.

Il personale deve fare quotidianamente i conti con ataviche carenze nell’organico. Secondo le sigle sindacali il Molise, negli ultimi dieci anni, è la regione che ha fatto registrare i numeri peggiori riguardo alla carenza del personale, toccando punte del -42% rispetto alle risorse umane necessarie. Una problematica irrisolta da ormai 25 anni e che ha tra le conseguenze turni strazianti e condizioni lavorative non ottimali. Aspetti deleteri non solo per gli operatori sanitari ma anche per i pazienti che devono fare i conti con l’aumento del rischio clinico. La difesa dell’articolo 32 della Costituzione, ossia il diritto alla salute, parte dal miglioramento delle condizioni lavorative di coloro che sono impegnati a salvare quotidianamente le nostre vite. È a loro – ha concluso Calenda – che bisogna dare una risposta immediata».




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