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Campobasso: oggi l’evento formativo “La Violenza non puo’ essere l’ultima parola”. Prevenzione ed informazione sulla violenza contro le donne.

Pubblicato: 19-01-2024 - 190
Campobasso: oggi l’evento formativo “La Violenza non puo’ essere l’ultima parola”. Prevenzione ed informazione sulla violenza contro le donne. Sociale

Campobasso: oggi l’evento formativo “La Violenza non puo’ essere l’ultima parola”. Prevenzione ed informazione sulla violenza contro le donne.

Pubblicato: 19-01-2024 - 190


Questa mattina a Campobasso l'interessante evento formativo

Il Colonnello Capece: “Il fenomeno può essere vinto promuovendo la cultura del rispetto”.



Il 18 gennaio 2024 nell’Aula Magna della Scuola Allievi Carabinieri di Campobasso, davanti la platea presente, si è tenuto l’evento formativo dal titolo “La violenza non può essere l’ultima parola, prevenzione ed informazione sulla violenza contro le donne”.



I 500 Allievi Carabinieri frequentatori del 143° Corso e le Autorità civili e militari della Regione hanno seguito l’evento con molto interesse, moderato dalla giornalista Rita Carla Codispoti. Tra i presenti anche il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Vincenzo Cimino e il suo Vice, Cosimo Santimone e diversi giornalisti hanno seguito l’evento non solo professionalmente, ma come corso per la loro formazione.L’evento formativo è stato infatti patrocinato dall’Ordine dei Giornalisti del Molise, in collaborazione con la Scuola Allievi Carabinieri di Campobasso, la Questura, la Procura della Repubblica, il Comune di Campobasso, l’Ambito Territoriale Sociale di Campobasso ed il Centro Antiviolenza Befree di Campobasso.



Ad aprire il convegno il Colonello Bruno Capece, Comandante della Scuola Allievi Carabinieri, un’eccellenza molisana, insieme alla Scuola allievi Agenti della Polizia di Stato “Giulio Rivera” di Campobasso.Sono poi intervenuti il Vice-Prefetto Vicario della Prefettura di Campobasso, Dott.ssa Elvira Nuzzolo e la Direttrice dell’Ufficio Scolastico Regionale, Dott.ssa Maria Chimisso.La Dott.ssa Nuzzolo ha evidenziato come “sia importante tenere alta l’attenzione su una delle peggiori piaghe di questi tempi e spesso le donne non denunciano ed è per questo fondamentale la conoscenza di strumenti giuridici”.La Dott.ssa Chimisso ha sottolineato come sia necessario “sensibilizzare le istituzioni scolastiche perché spesso dirigenti e docenti non hanno gli strumenti per intervenire”.Poi è stata la volta degli interventi tecnici della Dott.ssa Annarita Carollo, Sostituto Procuratore della Repubblica di Campobasso, e del Dott. Vito Montaruli, Questore di Campobasso.Mentre la Dott.ssa Rossana Venditti, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale dei Minori di Campobasso, non è potuta intervenire per impegni di lavoro.La Dott.ssa Carollo ed il Questore Montaruli hanno illustrato gli strumenti di tutela per le vittime di violenza di genere e di violenza domestica, evidenziando la necessità di intervenire con immediatezza. “Esistono denunce di carattere pretestuoso, strumentale, bisogna per questo andare ad interessarsi, scavare, acquisire un’intera chat, perché inserire dei messaggi in un contesto, fa rivelare la conflittualità. Come pure bisogna pensare ai genitori vessati e maltrattati dai figli che hanno bisogno per la loro tossicodipendenza”, ha spiegato la Dott.ssa Carollo, che alla fine ha concluso: “Serve un’educazione sentimentale che non parta soltanto dalle scuole, ma maturi all’interno delle famiglie”.Il Questore Montaruli ha riportato i dati non confortanti del 2022 e si è soffermato sul reato dello stalking introdotto nel 2009 e dell’importanza di “verificare che lo stalker non sia in possesso di armi, perché c’è un ritiro cautelare, in quanto le situazioni possono degenerare” ha parlato del fenomeno della violenza in ambito familiare, per poi spiegare il provvedimento dell’ammonimento del Questore, per favorire una forma anticipata di tutela delle vittime di genere, di qui la firma del Protocollo Zeus, recente Protocollo d’Intesa promosso dal Ministero dell’Interno -Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato,  per potenziare l’efficacia di tale strumento, favorendo una collaborazione tra gli operatori della Questura di Campobasso e quelli dell’Ambito Territoriale Sociale del Comune.



Il Colonnello Capece nel suo intervento ha spiegato come “l’Arma dei Carabinieri ha deciso di investire tanto nella lotta alla violenza di genere” e che “le donne non denunciano o denunciano troppo tardi”, questo richiede un’adeguata preparazione professionale, “siamo i primi a cogliere i segnali perché lavoriamo per la tutela e la protezione dei soggetti vulnerabili”.  “Il fenomeno può essere vinto non tanto con le misure di prevenzione, ma con la cultura del rispetto. Abbiamo realizzato insieme al Coni d’intesa con la Direzione Scolastica Regionale gli “Incontri del Cuore”, in tutte le scuole medie e superiori, promuovendo la cultura del rispetto e della legalità attraverso lo sport”, ha concluso il Colonnello Capece.Il Colonnello Luigi Dellegrazie, Comandante Provinciale Carabinieri di Campobasso, ha spiegato come “in ogni Comando Provinciale sia stato creato un ambiente per le vittime delle fasce fragili, con una stanza rosa, grazie anche a Campobasso all’aiuto del Lions Club” e poi ha parlato della capillarità dell’Arma, “siamo presenti su 44 Comuni”. Il Colonnello Dellegrazie rivolgendosi agli allievi Carabinieri ha detto: “quando quella donna bussa alla vostra porta, dovete avere la sensibilità per capirla”.A rappresentare il Comune di Campobasso la Dott.ssa Pina Panichella, Assessore al Bilancio, che ha portato il saluto dell’intera amministrazione comunale e dell’Assessore alle Politiche Sociali, Luca Praitano, accompagnata dall’Assessore Simone Cretella.



La Dott.ssa Panichella ha illustrato come l’Ambito Territoriale Sociale gestisca il servizio regionale di contrasto alla violenza di genere che include tre Centri Antiviolenza, Campobasso, Termoli, Isernia e una Casa rifugio ad indirizzo segreto per donne vittime di violenza, già da otto anni sono attivi questi servizi per la donna su tutto il territorio regionale, garantendo a lei privacy ed anonimato. La Dott.ssa Panichella ha infine lanciato un monito: “La violenza degli uomini contro le donne ha una spiegazione culturale e la cultura si cambia attraverso la formazione”. La Dott.ssa Fiorella Masucci, Coordinatrice Regionale del Centro Antiviolenza Befree di Campobasso, ha evidenziato come “le donne hanno pari diritti degli uomini, non sono soggetti inferiori”, e della necessità di “costruire relazioni sane”, ma altrettanto necessaria è “l’empatia, l’ascolto attivo, perché una donna vi sta raccontando la sua storia, di violenze e di abusi, e quindi credere a queste donne è la prima cosa, noi accogliamo le donne anche se non fanno una denuncia”, ha rimarcato la Dott.ssa Masucci.L’Avv. Domenico Bruno, già Docente presso la Scuola di Specializzazione per le professioni legali dell’Università degli Studi del Molise, cultore della materia di Diritto Processuale Penale presso la Facoltà di Giurisprudenza, recentemente è stato chiamato in audizione in Commissione Giustizia al Senato, per un parere sul disegno di legge Nordio e sulla riforma Cartabia, ed ha fatto un excursus su come si sia arrivati al reato di stalking, parlando del Convegno tenuto con il Criminologo Francesco Bruno e con la Dott.ssa Venditti, passando poi alle novità legislative, dei maltrattamenti in famiglia che ha definito “il peggior reato” e della necessità di educare nelle scuole, ma “che certi comportamenti vanno coltivati prima di tutto in casa”.A chiudere l’evento formativo il Presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Vincenzo Cimino, che ha parlato della necessità di “usare un linguaggio consono alla situazione, perché scrittura, voce, suoni ed immagine fanno parte del giornalista”, poi dell’importanza di fare rete e di far capire come sia giusto il “rispetto delle regole, contrastando anche chi esercita la professione in modo abusivo, come i Sindaci che si scrivono i comunicati stampa da soli”, e poi dell’appello ad ascoltare le donne: “la donna si confida con noi giornalisti, con un Sacerdote e con un Carabiniere”. 



Rita Carla Codispoti


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