Cronaca

Molise: la nota del Forum per la difesa difesa della sanità pubblica di qualità.

Pubblicato: 23-12-2022 - 427
Molise:  la nota del Forum per la difesa difesa della sanità pubblica di qualità. Cronaca

Molise: la nota del Forum per la difesa difesa della sanità pubblica di qualità.

Pubblicato: 23-12-2022 - 427


La nota del Forum della Sanità pubblica in Molise

È difficile per il FORUM entrare nella polemica sullo sfascio della Sanità molisana, argomento principale della campagna elettorale permanente che stiamo vivendo.   Non era finita quella per le politiche, con la schiacciante vittoria delle destre, quando è iniziata quella per le regionali cui seguirà, ahinoi, la campagna per le Comunali, in un continuum. Il FORUM resta e resterà fuori dall’agone elettorale sia perché è formato da molte anime politiche diverse, ma tutte indirizzate verso la difesa di una Sanità pubblica e universalista, sia perché non vede all’orizzonte un movimento o un partito (o come dice Lucio Pastore un contenitore) che si schieri su una posizione così decisa sulla difesa della salute come diritto costituzionale. Sono anni, ormai, che stiamo cercando di far capire alle persone che la politica economica liberista, divenuta patrimonio comune di tutti i partiti che si sono alternati al potere in Italia ed in Europa, ha ridotto anche la nostra salute a merce, in nome del dio Mercato. L’operazione della privatizzazione in Sanità, iniziata nel 1992 è andata avanti inesorabilmente, guidata dai governi destra e di centro destra, prima, di centrosinistra e di sinistra centro, poi, raggiungendo l’apice proprio con i partiti cosiddetti progressisti, nei quali di sinistra è rimasto solo il nome.



Come dimenticare la chiusura di tanti Ospedali e Pronto Soccorso voluti dal Governo a guida PD di Renzi, Alfano e Lorenzin (un Ospedale per Provincia, l’obiettivo);  come dimenticare la delusione nel sentire la ministra della Salute del M5S, dottoressa Grillo, affermare che la Sanità pubblica è formata dalla parte pubblica e da quella privata accreditata, cioè anche dalla impresa sanitaria che punta al profitto; come dimenticare la posizione del Viceministro Sileri sulla fusione pubblico-privato in Sanità; come interpretare i silenzi, in proposito, del Ministro della Salute di Articolo Uno, on. Roberto  Speranza. Come Forum abbiamo cercato in tutti i modi di far comprendere che tutta l’operazione di distruzione della Sanità Pubblica, partita da lontano seguendo il principio della “rana bollita”, avrebbe portato lentamente ma inesorabilmente verso una Sanità totalmente privatizzata e indirizzata al sistema assicurativo privato, ad eccezione delle classi più povere per le quali si tornerà al Medico Condotto in capo ai Comuni.



Noi molisani abbiamo vissuto, sulla nostra pelle e nelle nostre tasche, tutta l’evoluzione della Sanità pubblica verso la privatizzazione ed il mercato:                                                                                            




  • si è fatto atterrare sul velluto il grande Privato perché portatore, in Molise,  della cosiddetta  ECCELLENZA (!!??) gratificandolo con reparti e servizi esclusivi e con convenzioni particolarmente vantaggiose;

  • si è assicurato al privato accreditato un numero di posti letto oltre le necessità regionali, per consentirgli una disponibilità anche verso pazienti di altre regioni, mascherando la cessione di posti di competenza dei Molisani con la cosiddetta  mobilità attiva che porta, certamente, guadagni extra ma non alla Regione bensì ai privati accreditati.   



Questo tipo di politica sanitaria genera inevitabilmente debito sanitario, per rimediare al quale bisogna ricorrere al Commissariamento della Sanità, quindi togliere al consiglio regionale la potestà di legiferare in materia sanitaria. Dipendendo tutto da Roma e dal commissario ad acta (coincidente nella stessa persona del presidente di Regione) diviene, pertanto, sempre più difficile uscire dal disavanzo sanitario.



La “soluzione” che si è tentato di dare al problema, finora, è consistita nel ridurre drasticamente il servizio pubblico:




  1. bloccando il turnover del personale andato in pensione;

  2. favorendo l’esodo volontario del personale apicale con il meccanismo della “rottamazione” a fronte di lauti incentivi (in barba al debito sanitario) e sopprimendo anche le Unità Operative;

  3. chiudendo Servizi e Reparti, per consunzione, dopo aver scientemente generato una grave carenza di personale e fino ad arrivare alla chiusura di interi Ospedali con annessi Pronto Soccorso.



La riduzione del personale e la chiusura di Ospedali e Reparti comporta la drastica riduzione delle attività di diagnosi e cura cui consegue la necessità di emigrazione dei Molisani (la cosiddetta “mobilità passiva”) verso le altre Regioni, vicine e lontane, alle quali - a compensazione delle prestazioni - viene assegnata parte del fondo sanitario molisano. In questa operazione, la mobilità attiva finisce per costituire un guadagno per i privati accreditati, mentre la mobilità passiva rappresenta una perdita per tutta la Regione che continua a permanere in disavanzo. Come sempre, quando si fa impresa con il denaro pubblico, i guadagni sono per l’impresa, mentre le perdite sono di tutti. E che ciò accada sulla salute delle persone è un abominio! Un Servizio Sanitario pubblico reso inefficiente finisce per essere scarsamente qualificato e qualificante e soprattutto poco attrattivo per medici specialisti, indisponibili ad esserne assunti (a fronte di turni massacranti e stipendi divenuti poco allettanti), quando è consentito loro di costituire cooperative tramite le quali offrono, a cifre spropositate, prestazioni sempre più scadenti. Ed ecco che la rana (il Servizio Sanitario) è ben cotta! In questa situazione, anche al privato accreditato viene ridotto il profitto e, mancando il guadagno, gli imprenditori della salute minacciano la chiusura di attività alle quali è stato accordato un esercizio esclusivo (Cardiochirurgia, Chirurgia Oncologica, Radioterapia, Neurochirurgia, ecc.) esponendo la Regione Molise e, soprattutto i pazienti, al ricatto: “pagare moneta, vedere cammello”! C’è da temere che la congiuntura economica dissestata da pandemia e guerra - con un Governo di destra che già inizia a ridurre le risorse per la Sanità - spingerà, con leggero anticipo, il passaggio al privato col sistema assicurativo. Da questo punto di vista, si comprende la posizione delle strutture private accreditate, le quali, avendo superato il budget assegnato e non più valicabile, dopo aver cercato di forzare la mano della Regione minacciando la dimissioni di massa dei pazienti, stanno, di fatto, suggerendo a questi di pagare di tasca propria le cure urgenti per le quali avevano già prenotato esami e ricoveri. In questa situazione, chi se lo potrà permettere, coglierà l’occasione per stipulare una polizza assicurativa sulla salute: il gioco è fatto! C’è da notare anche l’attenzione spasmodica che tutti i partiti sembrano improvvisamente dedicare alla Sanità Molisana. Come detto innanzi, sono in una fase di campagna elettorale permanente e la Sanità e il suo sfascio sono argomenti di forte presa sulla cittadinanza. Tutti i partiti egualmente responsabili dello sfascio della Sanità Pubblica e di quella molisana, in particolare, tirano fuori dal cilindro la soluzione: la cancellazione del debito sanitario e la fine del Commissariamento della Sanità. Lo chiede finanche Forza Italia che, tramite l’allora Presidente del Senato Casellati, fece cassare un emendamento al Decreto Brunetta per il rafforzamento della Pubblica Amministrazione - proposto con la collaborazione della Commissaria Degrassi - che prevedeva l’erogazione di 30 milioni di euro per un parziale ridimensionamento del deficit sanitario del Molise. Il FORUM che, da anni, ha individuato nel debito sanitario cronico il maglio con cui distruggere la Sanità Pubblica regionale, aveva proposto l’azzeramento del debito anche perché, a detta dei Costituzionalisti interpellati, la persistenza del debito per oltre 13 anni, nonché lo sfascio del sistema, sono responsabilità dello Stato, avendo commissariato la Regione ed essendosi così sostituto all’organo legislativo regionale.La nostra proposta non solo fu disattesa ma fu creata ad arte una corrente politico-partitica mirante ad isolare il FORUM e la sua mozione. Oggi - completato lo sfascio della Sanità Pubblica e giunti alla fase del sistema delle coperture assicurative, nonché alla totale privatizzazione della Sanità, con l’esternalizzazione perfino del personale medico anche nei Pronto Soccorso - una legge per il Molise avrebbe il solo effetto di rafforzare la Sanità privata accreditata. E mentre si levano scudi (effetto, evidentemente, di alleanze ritrovate) contro le posizioni assunte dal Presidente-commissario nell’aver fissato un tetto insuperabile ai budget delle nuove convenzioni, abbiamo anche appreso - dalla conferenza stampa di Toma - che finalmente si darà corso a controlli approfonditi sulle prestazioni fatturate dalle cliniche private accreditate. Certo, questo Toma di fine mandato fa “tenerezza” per non aver capito quale grande fortuna gli era capitata a non essere stato investito del ruolo di commissario ad acta, incarico che invece ha cercato in tutti i modi di ottenere e che, ora, lo vede con il cerino in mano. Il suo predecessore, Generale Giustini, che per ordine superiore aveva chiuso i rubinetti dell’extra budget ai privati, si era categoricamente rifiutato di togliere loro la convenzione, per evitare licenziamenti del personale. La stessa cosa ma con toni più bassi aveva fatto la Commissaria De Grassi. Toma, divenuto finalmente commissario ad acta, è stato costretto prima a firmare il POS 2019/2021 e poi il successivo 2022/2024 giocandosi la ricandidatura, come toccò a Frattura. Per sua consolazione va chiaramente detto che i privati accreditati, sia i piccoli che i grandi, negli ultimi mesi degli anni precedenti avevano sempre chiuso le attività in convenzione strappando risorse a copertura degli sforamenti del budget. Quest’anno ci stanno provando.    





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