Consigli musicali

Rita Frattolillo a Macchiagodena con il saggio “L’infanzia migrante tra realtà e rappresentazione letteraria”.

Pubblicato: 20-05-2022 - 529
Rita Frattolillo a Macchiagodena con il saggio “L’infanzia migrante tra realtà e rappresentazione letteraria”. Consigli musicali

Rita Frattolillo a Macchiagodena con il saggio “L’infanzia migrante tra realtà e rappresentazione letteraria”.

Pubblicato: 20-05-2022 - 529


Macchiagodena, 18 maggio 2022 – Venerdì 20 maggio 2022, alle ore 18, un altro e interessantissimo appuntamento rientrante nell’esclusivo progetto del Comune di Macchiagodena denominato “Genius Loci. Portami un libro e ti regalo l’anima” sarà con Rita Frattolillo. La scrittrice e divulgatrice porterà, nel paese della provincia di Isernia, nella Biblioteca Comunale, il suo libro L’infanzia migrante tra realtà e rappresentazione letteraria (1861-1920). L’evento, che prevede l’introduzione e i saluti della vicesindaco Donatella Midea, vedrà la protagonista dialogare con la giornalista Carla Marino. Un saggio, quello di Frattolillo, che mette a fuoco il movimento migratorio dei minori che interessò particolarmente il Molise dagli anni Sessanta dell’Ottocento fino ai primi decenni del Novecento.

L’infanzia migrante tra realtà e rappresentazione letteraria (1861-1920) - Prefazione di Norberto Lombardi (Cosmo Iannone Editore, 2020, pagine 152, euro 15).

Le storie dei bambini molisani “fittati” o “venduti” ai padroni come apprendisti dalle famiglie angustiate dalla miseria e finiti per le strade del mondo come strimpellatori, ammaestratori di animali, figurinai e spazzacamini ambulanti,  hanno a lungo subito una mancanza di attenzione da parte della stampa locale e da parte degli studiosi di migrazioni.  Infatti, mentre sulla “grande” emigrazione si sono consumati  i classici fiumi d’inchiostro, sulla tratta clandestina dei fanciulli poveri solo negli ultimi decenni si è cominciato ad indagare. Ma non in Molise, che pure è stato l’epicentro dell’odioso fenomeno, specialmente tra il periodo unitario e i primi decenni del Novecento.

Così, grazie ad una circostanza  occasionale e alla copertina dell’unico libro molisano sull’argomento, mossa da una profonda empatia, ho iniziato la ricerca di documenti e la consultazione delle fonti reperibili negli archivi  regionali e nazionali. Mi sono immersa in un lavoro matto e disperatissimo, reso ancora più complicato dalla chiusura generale di archivi e biblioteche dovuta al Covid-19. Sono entrata in una bolla atemporale, intenta a leggere telematicamente rapporti, romanzi, comunicazioni, informative, provenienti sul mio pc da tutta l’Italia. Sono inorridita  davanti ai percorsi di sofferenza e maltrattamenti vissuti dai bambini sfruttati da gente senza scrupoli, e la commozione è stata tale che ho sentito l’urgenza di dare voce e nome a tutte quelle creature a cui l’infanzia - e spesso la vita - era stata rubata. Dopo diversi mesi di intenso lavoro e insonnia emotiva  ha preso forma “L’infanzia migrante tra realtà e rappresentazione letteraria (1861-1920)”, con prefazione di Norberto Lombardi, pubblicata dall’editore C. Iannone nel 2020.

Ho cercato di dare risposta ad alcuni interrogativi: quali le ragioni strutturali dell’emigrazione infantile molisana, e quale ne è stata, all’epoca, la percezione sulla stampa e nei vari strati della popolazione? Come hanno reagito le istituzioni  molisane, nazionali ed europee di fronte allo scandalo suscitato dal dilagare nelle strade dei piccoli vagabondi  sfruttati o schiavizzati in pericolose fabbriche estere?

Mi sono quindi soffermata sull’ambiente familiare dei fanciulli, sulla miserevole condizione delle madri e sulla generale criticità della scuola. Nel frattempo l’espatrio, lo sfruttamento lavorativo dei minori, i mille mestieri a cui erano costretti trovavano posto nella letteratura, riempiendo le pagine di racconti, romanzi, opere teatrali e poemi destinati con intenti pedagogici e moraleggianti agli scolari borghesi “fortunati”. Ho completato il mio lavoro  tracciando le matrici letterarie e le motivazioni che hanno ispirato le opere italiane e straniere sull’infanzia migrante e sfruttata di ieri e di oggi. Perché la situazione dolorosa dell’anello più debole della catena è purtroppo di grandissima, penosa attualità.

Rita Frattolillo

Rita Frattolillo, di origini casertane, dopo la laurea con il massimo voto ottenuta presso l’Istituto U. Orientale di Napoli, si è stabilita dopo le nozze a Campobasso (1968), affiancando all’impegno di docente negli istituti superiori della città l’attività di giornalista pubblicista (dal 1988) e quella di ricercatrice nell’ambito dialettologico, artistico e storico-letterario del Molise. La sua intensa attività di divulgatrice culturale si è arricchita con contributi ospitati anche su diversi numeri dell’ «Almanacco del Molise». Ha fatto parte, negli anni, della giuria di diversi premi letterari e artistici (pittura).

Molti dei temi che ha approfondito sono stati pubblicati, a cominciare da: il volume sulla pittrice e musicista Elena Ciamarra di cui ha curato per conto dell’Amministrazione provinciale di Campobasso il coordinamento e la biografia (Arti Grafiche La Regione, 1996).

Inoltre, constatando l’assenza di materiale librario sui molisani illustri che fosse di agevole consultazione (specie per i giornalisti), ha avviato un ampio e approfondito lavoro di ricerca con l’amica giornalista Barbara Bertolini, indagine che ha riguardato anche i tanti molisani all’estero.

Ne è risultato il dizionario Molisani, milleuno profili e biografie (ed. Enne, 1998, con B. Bertolini).

E siccome mancava nelle biblioteche un lavoro che raccontasse le donne di spicco del Molise, si è colmato anche questo vuoto, con il volume Il tempo sospeso. Donne nella storia del Molise (Filopoli, 2007, con B. Bertolini).

Il saggio Donne nel Risorgimento Molisano è uscito nel 2010, n.34, sulla ‹‹Rivista storica del Sannio››.

Nel campo dialettologico Rita Frattolillo ha pubblicato: Lingua e dialetto a Montagano nel Sannio tra passato e presente (ed. Enne, 2003, con Michela D’Alessio, prefazione di Ugo Vignuzzi); Il dialetto di Campobasso (saggio, nel II vol. dell’opera collettanea in 3vv. Campobasso capoluogo del Molise (ed. Palladino, 2008, a cura di R. Lalli, N. Lombardi, G. Palmieri); Alle radici del dialetto di Riccia. Lingua e dialetto a confronto (saggio, in Lingua e dialetto a Riccia e nell’area del Fortore,  ed. Trediciarchi, 2013).

Nel 2017 ha dato alle stampe (ed. Gedi) il romanzo Le ali del ritorno.

Il saggio L’infanzia migrante tra realtà e rappresentazione letteraria, con prefazione di Norberto Lombardi (Collana migrazioni, Iannone, 2020) mette a fuoco il movimento migratorio dei minori che interessò particolarmente il Molise  dagli anni Sessanta dell’Ottocento fino ai primi decenni del Novecento,  ma che solo di recente ha attirato l’attenzione degli addetti ai lavori.

Le sue passioni: viaggiare, andare per mostre, leggere, scrivere racconti, coltivare  gli affetti familiari (ha due figli, tre sorelle e quattro nipotini) e i fiori del suo terrazzo.

Per tutti coloro che intendano partecipare agli eventi al chiuso, dai 12 anni in su, sarà sufficiente esibire la Certificazione Verde, ovvero il Green Pass (cartaceo o digitale), per attestare anche una sola dose di vaccino, il tampone molecolare o rapido, oppure la certificazione di avvenuta guarigione dal Covid-19 entro 6 mesi, accompagnati  da un documento di identità, come da disposizioni di legge (D.L. del 23 luglio 2021 n. 105) e indicazioni del ministero della Salute per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da Coronavirus.

Le giornate dedicate alla cultura, e ai libri in particolare, vedono l’Amministrazione comunale locale lavorare in sintonia con il network Borghi della lettura e la Pro Loco di Macchiagodena.





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