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Politica: “Legge elettorale, la rappresentanza dei territori sacrificata sull’altare delle convenienze”. Alessandro Aceto rilancia la questione.

Pubblicato: 18-10-2017 - 237
Politica: “Legge elettorale, la rappresentanza dei territori sacrificata sull’altare delle convenienze”. Alessandro Aceto rilancia la questione. Politica

Politica: “Legge elettorale, la rappresentanza dei territori sacrificata sull’altare delle convenienze”. Alessandro Aceto rilancia la questione.

Pubblicato: 18-10-2017 - 237


RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA ALESSANDRO ACETO (PORTAVOCE DEL COMITATO PER LA RAPPRESENTANZA DEI TERRITORI).

Come volevasi dimostrare!

Alla fine Il Presidente Frattura fa di testa sua e sposa con altri dieci consiglieri la proposta di legge elettorale sul Collegio Unico: una proposta che non assicura alcuna rappresentanza adeguata ai territori di Isernia e del Basso Molise ma che favorisce le rendite di posizione dei consiglieri in carica e i candidati che possono permettersi ingenti mezzi per campagne elettorali dispendiose.

Alessandro Aceto Alessandro Aceto

Per far questo “i magnifici undici” non si preoccupano di ignorare gli appelli dei partiti, dei comitati e delle amministrazioni; il Presidente, in particolare, non si preoccupa di sconfessare la stessa Assemblea del PD, evidentemente considerata poco più che un orpello.

Avevamo scritto, qualche settimana fa, che la compagine che ha governato il Molise è in difficoltà perché non ha saputo mettere in campo azioni su temi sensibili, capaci di entrare in sintonia con la gente. Bene! La scelta del Collegio Unico, conferma quella considerazione perché facendo prevalere le convenienze di pochi sulle istanze di molti rappresenta l’ennesima occasione perduta per ricercare quella sintonia.

Mi rammarica doverlo pensare ma al punto in cui siamo, considerata l’imminenza delle elezioni, se proprio non ci sono i numeri su un sistema che assicuri la rappresentanza dei territori, forse é più saggio desistere e rinviare la legge a tempi meno “interessati” . D’altronde, l’adeguamento legislativo sul voto di genere probabilmente non è indispensabile, dato che la rappresentanza di genere è così disciplinata nel dettaglio dallo Stato da essere di applicazione automatica; d’altra parte, per un principio di civiltà giuridica, le regole vanno condivise e una legge approvata a pochi mesi dalle elezioni, in totale scollamento dal territorio e con la maggioranza di 1 voto, non può che essere considerata un atto di prepotenza di cui gli elettori si ricorderanno. Per quanto riguarda il PD, infine, insistere sul Collegio Unico, nonostante le diverse indicazioni dell’Assemblea, avrebbe pesanti conseguenze nel partito dove molti dirigenti, proprio in queste ore, si stanno consultando sul da farsi.

 




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