Il direttore artistico Pierluigi Giorgio ricorda la tradizione della transumanza.
Il PREMIO INTERNAZIONALE LA TRAGLIA - ETNIE E COMUNITA' è alla sua IX edizione e si terrà come sempre a Jelsi, domenica 24 luglio. Ideato e diretto dal regista Pierluigi Giorgio e supportato dal Comune di Jelsi, il Comitato S. Anna e l'Associazione “Gli Orsi Volanti”, quest’anno avrà un sapore tutto molisano perché sarà assegnato alla famiglia Colantuono di Frosolone per il loro non facile impegno di perpetuare la tradizione della personale transumanza, nonostante le difficoltà dovute anche alla pessimo stato dei tratturi. Lo riceveranno con merito poiché la valenza del premio recita proprio così: “PREMIO PER LA RIVALUTAZIONE E CURA DI UNA TRADIZIONE, DEL SUO AMBIENTE, DELLA TUTELA DELLA DIGNITA', DEI DIRITTI UMANI E L'IDENTITA' CULTURALE E RELIGIOSA DELLE PICCOLE COMUNITA' ED ETNIE ALTRE”. Un riconoscimento ricevuto nel passato da personaggi noti e meno noti: Padre Gian Carlo Bregantini, Tara Gandhi, Il XIV Dalai Lama, Gino Strada ed Emergency, Danilo Sacco, Mons. Louis Raphael Sako, patriarca di Baghdad…
I Colantuono fanno transumanza da oltre cinque generazioni; già il bisnonno scendeva con i suoi animali in Puglia per poi tornare in primavera sulla montagna di Frosolone. E’ stata sempre una famiglia di tipo patriarcale composta di fratelli, zii e nipoti… Le donne sono sempre state molto forti, hanno sofferto in silenzio, hanno pensato a tutto e con grande coraggio, nei mesi di lontananza degli uomini, portavano avanti la famiglia anche senza la presenza maschile. La mandria ammonta a circa 400/500 capi bovini che spostano a piedi lungo gli antichi tratturi percorrendo in 4-5 giorni, circa 180 Km, per consentire un pascolo libero tutto l’anno e per produrre formaggi di grande qualità.
“Non che per loro sia ormai più un’esigenza fare la transumanza!” -dichiara il Direttore artistico Pierluigi Giorgio- “Potrebbero molto più comodamente spostarsi con i camion, ma la loro sannitica “testardaggine” li spinge a non abbandonare ciò che gli antenati hanno fatto per anni a costo di sacrifici incredibili. Il loro, è un mondo fatto di rispetto ed amore per l’ambiente, per la natura per gli animali, la nostra storia e le nostre tradizioni”… Il regista aggiunge: “Per le stesse motivazioni sento di dover dare un riconoscimento speciale anche al “pastore” Mario Borraro, ultima mosca bianca dimenticata e osteggiata: un gesto dovuto nei riguardi di chi combatte ogni giorno con il proprio piccolo gregge sul tratturo tra Castropignano e Torella”…
La manifestazione inizierà alle 19.30 in P.zza Umberto I° presso l’Albero della Pace con l’inaugurazione della ceramica commemorativa. Alle 20.30 la serata vera e propria del Premio con lo spettacolo di musica, canto con GIULIA CAPOLINO in concerto, oltre i filmati e letture di Pierluigi Giorgio. Giulia Capolino nasce a Napoli dove vive, lavora ed opera. Per molti anni si esibisce nei principali locali napoletani e incide alcuni CD canori misurandosi anche con canzoni straniere e a volte con musicisti e strumenti particolari. La sua, è una voce decisamente singolare, originale, dalla mediterraneità boreale, azzurra e solare. La sua creatività artistica si nutre da sempre di svariati interessi quali la pittura, gli studi esoterici, il buddhismo e l’apertura alle culture orientali. E’ un’artista sensibile alle tematiche dell’integrazione culturale, della cooperazione, della promozione di una cultura di pace e di ascolto, dell’inclusione e della lotta all’emarginazione. Particolare, è l’offerta mensile di cicli d’incontri artistici nel salotto della sua casa napoletana Ha ricevuto numerosi premi e endorsement da addetti ai lavori del mondo della musica e della cultura.
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