Cronaca

Candidatura a patrimonio dell’umanità UNESCO per il complesso monastico di San Vincenzo al Volturno. Ieri l’incontro presso il complesso monastico.

Pubblicato: 13-09-2016 - 282
Candidatura a patrimonio dell’umanità UNESCO per il complesso monastico di San Vincenzo al Volturno. Ieri l’incontro presso il complesso monastico. Cronaca

Candidatura a patrimonio dell’umanità UNESCO per il complesso monastico di San Vincenzo al Volturno. Ieri l’incontro presso il complesso monastico.

Pubblicato: 13-09-2016 - 282


La sindaca Margiotta: “Una grandissima opportunità per la valorizzazione del sito”.

RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO DA MARISA MARGIOTTA (SINDACO DI CASTEL SAN VINCENZO).

Si è svolto ieri, presso il sito archeologico di San Vincenzo al Volturno, l’incontro che ha gettato le basi perché il complesso monastico possa essere inserito nella strettissima cerchia dei siti UNESCO patrimonio dell’umanità. Presenti i vari soggetti, sia tecnici che istituzionali, che saranno chiamati a dare ognuno il proprio contributo perché il processo per il riconoscimento possa andare a buon fine. All’incontro, oltre che i vertici delle due amministrazioni locali interessate (Castel San Vincenzo e Rocchetta al Volturno) hanno preso parte l’arch. Francesca Riccio rappresentante del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali (Ufficio Unesco), il dott. Ruggero Longo coordinatore del processo di candidatura, Federico Marazzi dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, il consigliere regionale Nico Ioffredi per la Regione Molise, il Priore don Giuseppe in rappresentanza dell’Abate di Montecassino, il dott. Giuseppe Santoro per l’Agenzia del Demanio, il dott. Saverio Ialenti per segretariato generale MIBAC e la dott.ssa Colombo della Soprintendenza. L’incontro, oltre a dettare la tabella di marcia che il tavolo tecnico/istituzionale dovrà seguire nel lungo e complesso iter procedurale, ha avuto anche il compito di spiegare in larghe linee il progetto, che vede interessate, oltre a San Vincenzo al Volturno, anche altre sette località, tutte rigorosamente legate alla presenza di insediamenti benedettini.

Ci sono infatti: l’Abbazia di Montecassimo, il Complesso benedettino di Subiaco (Roma), l’Abbazia di Farfa in Sabina (Rieti), San Pietro al Monte nel comune di Civate (Lecco), la Sacra di San Michele nel comune di Sant’Ambrogio (Torino), San Vittore delle Chiuse nel comune di Genga (Ancona) e Sant’Angelo in Formis nell’omonima frazione sita nel comune di Capua (Caserta). Otto località, situate in 6 regioni italiane, che rappresentano un unicum dal punto di vista della presenza benedettina. Attorno ad esse si è difatti sviluppato il progetto, denominato “Il paesaggio culturale degli insediamenti benedettini dell’Italia medievale”, che intende porsi all’attenzione della speciale commissione che darà infine il via libera o meno all’iscrizione di questi otto siti nella strettissima cerchia dei beni UNESCO patrimonio dell’umanità. “È stata una giornata estremamente significativa per il nostro territorio – commenta la sindaca di Castel San Vincenzo, Marisa Margiotta – Insieme al collega di Rocchetta al Volturno faremo tutto quanto di nostra competenza perché questa candidatura vada a buon fine. Sarebbe uno straordinario spunto per la valorizzazione dell’intera area monastica, con una inevitabile ricaduta positiva per l’economia dell’intero territorio”.

 




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